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di Federica Pirola

Vol.5

A fine anno scorso il nostro allenatore ci ha regalato il libro “Basket e zen” di Phil Jackson.

Mi sono messa sorridere quando ho letto che alcuni commentatori iniziarono a riferirsi a Michael Jordan e ai suoi compagni come a Gesù e ai suoi apostoli.

Di sicuro le mie compagne, soprannominandomi Dio, non sapevano che anche Michael veniva chiamato in un modo simile! Certo il motivo del soprannome è però diverso...e non sto qui a spiegarlo perché non voglio mettere in evidenza la mia inferiorità rispetto ad un campione così grande!

Gioco a basket da quando ero in seconda elementare, e sono tanti i ricordi che porto con me e le esperienze che ho vissuto grazie a questo sport.

Ancora mi ricordo quando al minibasket chiunque riuscisse a rubare la palla agli avversari iniziava a palleggiare cercando di superare tutti in velocità per andare a segnare..terzo tempo..tiro! E, la maggior parte delle volte, il tiro era FUORI!

Tra i tanti ricordi, spesso mi riaffiora alla mente quell'anno in cui, dopo aver raggiunto la fase dell' interzona con la squadra u17, sprecammo l'occasione di arrivare alle finali nazionali perché litigammo tra di noi per una sciocchezza.

È stata un'esperienza negativa, ma che ci ha sicuramente aiutato a crescere!

Sono passati diversi anni ormai: alcune ragazze non giocano più, altre stanno provando nuove esperienze in squadre diverse, molte compagne sono nuove, altre sono le stesse da quasi 10 anni!

Con ognuna di loro ho condiviso tanti momenti, e non solo all'interno del campo da basket: partite, tornei, vittorie, sconfitte, delusioni, risate in spogliatoio, cene post partita (anche dopo una sconfitta)..

Mi ricordo di ognuna di loro..e ognuna di loro ha lasciato un segno!

Questa è la vera forza della nostra squadra: il fatto che nessuna passi inosservata, perché per raggiungere un risultato sono importanti le qualità di tutte.

È vero, durante una gara l'attacco può andare bene anche con una o due giocatrici protagoniste che riescono segnare più di 20 punti a partita..ma la difesa ha bisogno del contributo di tutte: se quando difendiamo a tutto campo una sola giocatrice non dà il suo apporto, allora il sacrificio delle altre sarà vano! Se quando una compagna viene battuta dalla sua avversaria nessuna la aiuta, allora sarà difficile vincere una partita!

Le mie compagne mi hanno detto di autocitarmi. Non posso farlo, ma provo comunque a rimanere nel ruolo che mi hanno affidato con quel soprannome dicendo che una grande squadra di basket deve avere fede:

“La maggior parte delle squadre ha giocatori che vogliono vincere, ma non accettano il prezzo da pagare: consacrare se stessi alla squadra facendo ognuno la propria parte. Questo può non sempre rendere felici, ma è necessario ottenere ciò, perché solo facendo così si vince.

Le buone squadre diventano grandi squadre quando i giocatori mettono da parte i loro ego e lavorano insieme per un obiettivo comune.”

 

A.S. BASKETtiAMO VITTUONE

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