

di Martina Nasuelli
Vol.8

Questo numero di Sdeng è un po’ diverso dagli altri: tutte hanno raccontato di momenti memorabili della storia di Vittuone. Io non posso, perché sono “quella nuova”, quindi l’unica storia che posso raccontarvi è la mia. Gioco sin dalla terza elementare, quindi considerando la mia età, dalla maggior parte della mia vita. E’ stato amore a prima vista, è stato il primo e quello è rimasto. C’è anche da dire che vengo da una famiglia di cestisti, soprattutto da parte di mamma, perché mio padre, al contrario, la palla l’ha sempre calciata, anche adesso che la carriera da giocatore l’ha conclusa da un po’. Ho iniziato a giocare in una società maschile di Novara, città nella quale sono nata e cresciuta, in quanto purtroppo in Piemonte, le società di basket femminile scarseggiano, e quelle poche che ci sono, si trovano in posti lontani rispetto a Novara. Sono
passata al basket femminile, un po’ perché avevo raggiunto l’età massima per giocare con i maschi, ma soprattutto per coincidenza. Infatti in quegli anni, le Stars, si spostarono definitivamente a Novara, dandomi la possibilità di seguire il mio sogno. Da lì, le Stars sono diventate la mia seconda famiglia, e non importava essere in palestra sei giorni su sette, perché sapevi di entrare e di lasciare il resto del mondo fuori. Dal punto di vista prettamente cestistico, gli anni delle giovanili sono stati per me fantastici, senza difficoltà. I miei problemi sono iniziati due anni fa, nel momento in cui ho fatto il salto di categoria, passando dalle giovanili ad un campionato importante come quello dell’A3. Tra l’aumento delle difficoltà, delle responsabilità e la pressione psicologica, sono stata risucchiata in un vortice, che mi ha trascinata verso il fondo, dal quale sto ancora cercando di risalire, ma sempre con quella voglia e passione che mi hanno fatto andare avanti in tutti questi anni, ma d’altronde, come si può non appassionarsi ad uno sport come questo? E penso di parlare con gente che sa benissimo cosa intendo. Quest’estate ho ricevuto la notizia che le Stars non si sarebbero iscritte al campionato di serie B, e questo mi ha costretta a guardarmi intorno, puntando lo sguardo verso Vittuone. Ho iniziato questa nuova stagione senza sapere cosa mi avrebbe aspettato, ma sperando che questo anno mi aiuti. Una cosa però l’ho capita, anzi sentita subito; dal primo allenamento, ho notato subito la bell’aria che tirava nello spogliatoio, e la grinta e la voglia di fare messa anche in campo, presentimenti che si sono poi confermati con il passare del tempo in palestra. Siamo un gruppo giovane ben allenate da coach Riccardi, con magari qualche difficoltà, ma sicuramente con un cuore grande come una casa. Quindi mi permetterei di lanciare un’hashtag, come quelli che piacciono tanto a coach Caserini, ad esempio #iononhopaura, perché IO non devo avere paura nel fare quello che amo, e NOI non dobbiamo avere paura, perché siamo capaci di grandi cose, e lo abbiamo dimostrato.
Detto questo, vi saluto Martina